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Per Laura Fasiolo Sindaca di Gorizia

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Programma

Cultura, Formazione, Identità linguistiche, Turismo

admin · Maggio 29, 2022 · Lascia un commento

Premessa

Con questo programma e con la sua attuazione intendiamo affermare quanto la cultura non debba essere elitaria e divisiva, ma accessibile e inclusiva (anche dal punto di vista delle barriere architettoniche) e costituisca un diritto garantito a tutti i livelli. Va sostenuta e promossa la ricca attività cittadina nei settori della cultura con la partecipazione della popolazione e con la valorizzazione delle tradizioni delle comunità che risiedono in città. Le associazioni culturali e ricreative vanno inserite nella programmazione e nella gestione dei progetti transfrontalieri legati all’anno 2025 con Nova Gorica e Gorizia capitale della cultura europea. È necessario incentivare il coordinamento tra gli assessorati alla Cultura e al Turismo, riqualificando l’offerta di entrambi i settori e incrementando la ricettività, con un’attenzione e un vero collegamento rispetto alle commissioni di politiche giovanili e welfare. È necessario favorire il collegamento tra le realtà culturali professionali o volontarie locali e l’associazionismo attraverso l’utilizzo di una piattaforma informatica fruibile dai cittadini all’interno della quale inserire le iniziative o gli eventi organizzati in città (anche mediante la transizione digitale prevista dal PNRR). E anche creare un piano strategico di comunicazione culturale integrata della città. Per favorire la propulsione culturale e turistica di una città davvero speciale, secondo le sue connotazioni di Città Transfrontaliera, Città della Storia e Città Verde, abbiamo pensato di suddividere il programma in campi d’azione, ovvero in aree specifiche d’intervento. Infine si auspica di poter istituire una Case della Cultura, identificando spazi idonei eventualmente da riqualificare.

Aree d’azione

Formazione e Comunicazione

  1. Per la migliore valorizzazione delle caratteristiche culturali della città vanno sostenute le minoranze etniche e linguistiche presenti in città con l’applicazione puntuale delle leggi di tutela 482/1999 e 38/200. Si prevede l’organizzazione di corsi di formazione artistica, musicale, teatrale; di insegnamento delle lingue del territorio (slovena, tedesca e friulana).
  2. Si sente la necessità d’istituire una “Casa delle Associazioni” che consenta di mettere le associazioni in rete dotandole di un luogo di ritrovo, di coordinamento e di scambio di idee, con l’ambizione di definire, per tutte le anime di Gorizia, un nuovo senso di appartenenza.
  3. Creare un ufficio dedicato allo studio dei bandi regionali ed europei per favorire l’accesso non solo all’amministrazione ma anche ai soggetti associativi e/o imprenditoriali locali.
  4. Istituire la Card turistica di Gorizia: un biglietto unico per tutti i musei della città, sul modello di tante città italiane, che sia bilingue, con sconti per l’accesso a tante strutture, parchi, attività, esercizi commerciali, gite, conferenze ecc. Potrebbe chiamarsi Go-Card! La finalità è anche quella di rafforzare l’Ufficio Turistico e quello di Informazione.
  5. Ampliare la collaborazione tra mondo lavorativo e realtà universitarie presenti in città; con le altre istituzioni pubbliche e private di formazione e di ricerca presenti nell’ambito del GECT, promuovendo la costituzione di incubatori di idee dedicati ai vari ambiti disciplinari già esistenti e proponendo nuovi corsi di laurea in linea con le richieste del territorio. E promuovere anche corsi post-diploma, coerenti con gli indirizzi scolastici del territorio.
  6. Implementare l’Università della terza età; valorizzare una Banca del Tempo, a livello istituzionale, per mettere in collegamento persone con difficoltà, e/o anziane, collegandosi con realtà giovanili, per uno scambio generazionale.
  7. Sostenere il settore del turismo scolastico, cui vanno proposti pacchetti storico-naturalistici, aule didattiche dedicate, allestite con materiali in grado di mostrare i cambiamenti del confine e i luoghi di rilievo del Novecento.
  8. Ridurre i costi della cultura per i cittadini; coinvolgere e favorire soprattutto scuole e università considerandole tra le prime utenti delle iniziative culturali; coordinare i propri programmi con quelli degli altri enti pubblici, Turismo FVG in primis: promuovere forme innovative per le politiche culturali rispetto ai bacini d’utenza transfrontalieri (zona franca della cultura).
  9. Riformulare la segnaletica: pensare a un nuovo progetto per una vera ed efficace segnaletica turistica della città e del territorio. Creare delle apposite mappe che restituiscano alla città la sua peculiare stratificazione, storica, morfologica e antropica, volte ad una fruizione semplice e accattivante.
  10. Incentivare la messa in rete delle nuove attività transfrontaliere e di quelle già esistenti, promuovendo una progettazione organica tra le due città. Particolarmente sentita la necessità di creare di un Cartellone unico degli eventi Gorizia – Nova Gorica in prospettiva GO 2025.

Arte, Musei e Turismo

  1. Si auspica di poter organizzare un evento di Arte moderna e contemporanea a cadenza annuale.
  2. Costituzione di un tavolo tecnico TURISMO di coordinamento sotto la regia del Comune, con tutti i locali portatori di interesse in materia (produttori di specialità tipiche, ristoratori, albergatori, istituzioni culturali e associazioni, organizzatori di eventi, commercianti, ecc.) con l’obiettivo di mettere a punto una iniziativa di integrazione e programmazione e un piano di marketing che crei una forte immagine identitaria del territorio e della città, nell’ambito dell’approccio transfrontaliero che ci deve ispirare nel percorso verso l’appuntamento GO 2025 e oltre.
  3. Sviluppare le infrastrutture turistiche e ricettive rivolte alla valle dell’Isonzo, alle vie del vino e dell’enogastronomia del Collio e del Carso, di cui Gorizia potrebbe diventare centro di riferimento, con particolare attenzione ai prodotti vitivinicoli d’eccellenza (ad es.la Ribolla di Oslavia) e approfondire una comunicazione condivisa nell’area del GECT.
  4. Riproporre il festival vegetariano, richiesto da molti cittadini, assieme alla valorizzazione di prodotti doc, come ad esempio la Rosa di Gorizia. GUSTI DI FRONTIERA: la principale kermesse cittadina necessita di ritrovare un nuovo equilibrio tra qualità e quantità della proposta. Deve coinvolgere l’intero tessuto commerciale cittadino attualmente in larga parte escluso dai vantaggi della manifestazione.
  5. CASTELLO: è necessario migliorarne e ristrutturarne l’allestimento interno e gli spazi esterni, con un progetto museale moderno e multimediale che lo renda simbolo indiscutibile della città, dandogli il valore che merita. Ma come per questo luogo sarà importante individuarne altri sottoposti alla tutela e di pregio, garantendo alla città un’adeguata pianificazione e riqualificazione urbanistica in collegamento con l’assessorato all’Urbanistica. S. Chiara in particolare potrebbe diventare un museo civico e ospitare la collezione del Tesoro di Aquileia.

Musica e Residenze

  1. Istituire una “Casa della Musica” con l’eventuale riapertura dell’Istituto di Musica, mettendo in rete le scuole di musica del territorio come primo passo, ripristinando l’Orchestra Civica di Fiati e/o altre Orchestre, in accordo con le varie realtà musicali con funzioni di coordinamento.
  2. Andranno individuati appositi spazi per residenze artistiche e teatrali, perché Gorizia, prima di essere Capitale europea della cultura, diventi un effettivo punto di riferimenti nazionale. I teatri del territorio andranno sostenuti nelle loro progettualità, nelle iniziative e negli investimenti: incentivare dunque una buona e ben distribuita programmazione di “Festival” rappresenta una delle priorità. Andrà quindi favorito il loro coordinamento per consentire adeguate sinergie e una progettualità di rete che, collaborando anche con il DAMS, permetta di ridurre le spese integrando i servizi e richiamando al contempo compagnie e allestimenti sempre più importanti.
  3. Apertura di un Ostello della Gioventù, anche in funzione del cicloturismo e di altre attività.

Spettacolo e Cinema

  1. Rafforzare il profilo teatrale della città, valorizzando la qualità dell’esistente; creare spazi sociali polivalenti e di fruizione culturale attraverso il ripristino dei numerosi luoghi dedicati, già presenti in città; rilanciare la funzione educativa e sociale dei teatri cittadini, anche attraverso laboratori teatrali e centri estivi basati sull’esperienza del teatro per i più giovani, prestando particolare attenzione all’inserimento di persone provenienti da altre nazioni.
  2. Individuare uno spazio performativo di piccole e medie dimensioni per favorire una programmazione locale e regionale a favore della ricerca giovanile.
  3. Incentivare il profilo cinematografico che la città sta assumendo grazie alla presenza di registi di spessore, al corso di laurea magistrale del Dams cinema, alle programmazioni del Kinemax, alla presenza del Premio Amidei, alle proposte di Kinoatelje, attivo in Italia e in Slovenia quale nucleo polivalente per progetti interculturali e transfrontalieri. L’idea è anche quella di sfruttarne le potenzialità di set cinematografico attraverso il circuito FVG Film Commission.
  4. Favorire i progetti culturali al fine di incrementare l’offerta ricettiva sul territorio comunale, sia di alberghi tradizionali che di strutture ricettive quali i B&B, anche al fine di favorire il recupero edilizio. Rendere accessibili gli spazi ai portatori di disabilità considerando l’abbattimento delle barriere architettoniche un valore aggiunto per incrementare il flusso turistico.

Memoria, Letteratura e Biblioteche

  1. Creare il MUSEO DIFFUSO DEL ’900 che coinvolga anche i territori limitrofi, il Carso, il Calvario, il Sabotino.
  2. Istituire una “Casa della Memoria”, dato che uno degli aspetti più drammatici della città è la sua divisione, per cui occorre ricomporre la raccolta delle memorie, anche delle seconde generazioni. La casa della memoria a Gorizia, ove sia possibile, potrebbe utilizzare le case confinarie sia per la raccolta della Memoria sia per l’attività didattica, rigenerandole anche in funzione turistica. Istituire una “Casa della letteratura”: come luogo d’incontro transnazionale, valorizzando i personaggi goriziani e incentivando l’organizzazione di eventi dedicati a letterature nazionali e internazionali. L’obiettivo è quello di fare di Gorizia una capitale della cultura europea partendo dalla nostra particolare situazione confinaria con lo studio di autori sloveni in traduzione e con un impulso allo scambio tra i popoli.
  3. Valorizzare il festival èStoria, che rappresenta una realtà da mantenere e incentivare.
  4. Rilanciare e potenziare la Biblioteca Statale Isontina, patrimonio indiscutibile: andrà sempre difesa a tutti i livelli istituzionali. Verificare la possibilità di attivare una rete di biblioteche civiche dislocate nei quartieri della città: va riformulata una politica bibliotecaria civica, con un ruolo più attivo e propositivo, sia nella gestione della biblioteca sia nella promozione della lettura. Prevedere la realizzazione di una “Biblioteca delle donne”. Realizzare quanto previsto dall’art. 19 della legge 38/2001 riguardo lo stabile storico Trgovski dom quale casa delle istituzioni culturali e scientifiche cittadine.
  5. Istituire, con lo stimolo della nomina di Gorizia a “Città che legge”, una Fiera dell’Editoria.

Economia, Logistica, Commercio, Lavoro

admin · Maggio 22, 2022 · Lascia un commento

Creare sviluppo e posti di lavoro

È necessario un nuovo Patto per lo Sviluppo dell’Isontino che unisca gli enti locali, la Camera di Commercio, le organizzazioni datoriali e sindacali, al fine di definire le politiche per lo sviluppo economico dell’area isontina: di tale iniziativa l’Amministrazione comunale di Gorizia deve farsi promotrice e portavoce. Gorizia ha bisogno di attirare investimenti che creino lavoro – lavoro di qualità e stabile – e diventare un ambiente favorevole allo sviluppo dell’iniziativa imprenditoriale e di start up. Solo creando lavoro si evita il declino demografico e la fuga dei giovani goriziani. È necessario creare ambienti di co-working nel contesto delle riqualificazioni di spazi di proprietà comunale, dove potranno essere coinvolti anche Enti del Terzo settore per favorire uno sviluppo di spazi e attività sul lungo periodo. Sono previste delle linee di finanziamento del PNRR a fondo perduto destinate in modo specifico all’imprenditoria femminile, rispetto alle quali il Comune porrà una particolare attenzione. Riguardano i campi dell’industria, dell’artigianato, dei prodotti agricoli, del commercio, del turismo. Infine è necessario favorire investimenti sull’impresa culturale e turistica, sull’area tecnologica/digitale (Smart city) e utilizzando le linee di finanziamento della transizione ecologica, con proposte e ideazioni specie di giovani delle due città e in un’ottica di area vasta.

Logistica

Gorizia gode della presenza di un aeroporto e di un autoporto a ridosso di un sistema portuale di rilievo, e di una posizione baricentrica in un territorio dalle grandi potenzialità turistiche. Considerata la gestione fallimentare dell’aeroporto, la fatiscenza delle strutture, l’assenza di collegamenti con la città e il territorio, va completamente ripensata una strategia di rilancio. Grazie ai due raccordi, di cui è prevista la realizzazione per rendere più funzionale il Nodo ferroviario goriziano (le cosiddette “lunette”), Gorizia, Nova Gorica e Šempeter-Vrtojba saranno strettamente connesse con le reti ferroviarie italiana e slovena e miglioreranno le loro capacità di collegamento con i Paesi di appartenenza e l’Europa Centro Orientale. Ne beneficerà in particolare l’Interporto SDAG, potendo potenziare i propri servizi intermodali gomma/rotaia. Rafforzare il Polo Logistico goriziano, rappresentato dal Nodo ferroviario e dalla SDAG, che può anche contare su una efficiente rete stradale e autostradale e sull’Aeroporto di Merna, il cui concorso allo sviluppo di Gorizia sul piano economico, ed in particolare turistico, attende ancora di essere concretamente valorizzato. SDAG è polo logistico agroalimentare da potenziare, del quale è previsto il rafforzamento dei presidi di igiene, salute e sicurezza alimentare, con l’ampliamento della gamma dei servizi offerti, il potenziamento della funzione Logistica e di ecosostenibilità; previsto lo sviluppo del sistema di informatizzazione dei magazzini, il potenziamento del Terminal Intermodale con la realizzazione di opere complementari all’investimento della Lunetta italiana in capo a RFI; accordi manutenzione dei carri ferroviari. Occorre integrare sul piano funzionale la piattaforma logistica goriziana, a cominciare dalla SDAG, con il sistema portuale dell’Alto Adriatico, per sviluppare attività di trasformazione e commercializzazione dei prodotti, sfruttando a pieno le potenzialità dell’asse autostradale Villesse-Lubiana.

Utilizzare i vantaggi della ZLSR

La Zona Logistica Semplificata «rafforzata» (ZLSR), uno strumento previsto dalla normativa nazionale che consente di perimetrare zone con una semplificazione burocratica e una fiscalità di vantaggio per gli investimenti produttivi, è una opportunità da non perdere e il comune di Gorizia deve avere un attivo ruolo nella definizione della proposta e nel sostegno del progetto. Utilizzare massicciamente le leve della fiscalità locale – in particolar modo TARI, TOSAP, IMU, canone unico, contributi di costruzione – servirà ad introdurre una fiscalità di vantaggio per le nuove iniziative economiche, anche individuando specifiche aree della città a regime ultra-agevolato, come potrebbero essere quelle vie cittadine caratterizzate da una forte incidenza di locali commerciali chiusi. È necessario un Piano per le aree industriali di Gorizia realizzato in concorso con il Consorzio di Sviluppo Economico Isontino – cui l’ex Consorzio industriale di Gorizia è stato conferito senza la definizione di un programma di sviluppo — che preveda collaborazioni con il mondo della ricerca scientifica e tecnologica, con l’Autorità di Sistema Portuale Adriatico Orientale e con i privati al fine di favorire nuovi investimenti e lo stabilirsi di attività economiche ad alto valore aggiunto. L’area industriale goriziana deve diventare un parco ecologico industriale APEA (Area produttiva ecologicamente attrezzata) prevista come opportunità per l’efficientamento delle risorse produttive e l’ottimizzazione delle attività proprie di ogni impresa installata: questo aspetto è fondamentale anche per cogliere le nuove priorità della programmazione europea. La normativa per il carburante agevolato a fasce per i residenti deve essere rivista per sostenere effettivamente le aree prossime al confine, sul modello della normativa dell’Alto Adige.

Sosteniamo la liberalizzazione del transito autostradale Villesse-Lisert (in particolare per i mezzi aziendali) al fine di favorire la mobilità di merci e servizi nel territorio giuliano.

Industria del Cinema

Gorizia può rappresentare un ruolo importante in Regione e in Italia rispetto al cinema e i nuovi media, con il DAMS cinema, il Palazzo del Cinema, il Premio Amidei, la Mediateca regionale. Occorre potenziare i corsi dedicati negli Istituti Superiori già esistenti, e prevederne altri nuovi può essere una linea di sviluppo di competenze e di lavoro. Riteniamo importante la creazione di nuove strutture di supporto per incentivare l’insediamento e gli investimenti in questo settore, come ad esempio riqualificare e ristrutturare a questo scopo aree industriali dismesse di cui non sia previsto il rilancio, che potrebbero essere destinate a teatri, spazi per set e scenografie, ecc.

Il ruolo del Comune di Gorizia

Il Comune di Gorizia è la seconda entità sul territorio comunale per numero di dipendenti, dopo l’Azienda Sanitaria, e sicuramente il primo come numero di competenze. È quindi assolutamente strategico anche in funzione di rilancio dell’economia e del lavoro. L’età media del personale dipendente supera i 45 anni. È necessario assumere giovani, che permettano un ricambio generazionale. Inoltre il Comune di Gorizia potrà e dovrà dare il suo contributo alla crisi del lavoro mediante l’assunzione di personale, preferibilmente di livello non dirigenziale, fino ai limiti imposti dalla Legge. Deve altresì essere operata un’attenta scelta dei settori da potenziare, che devono essere strategici per il rilancio della città. Infine il patrimonio immobiliare comunale necessita di manutenzione (massiva, sistematica, diffusa). Dopo decenni di vana attesa di investitori che risollevino le sorti dell’imprenditoria e dell’occupazione a Gorizia, è ora necessario lavorare per costruire un tessuto sociale capace di riconoscere al suo interno le risorse e le capacità per un rilancio delle attività produttive. In quest’ottica il ruolo del Comune di Gorizia può essere importantissimo. Privilegiare la co-programmazione e la co-progettazione con i privati di progetti innovativi per la gestione dei servizi ai cittadini. L’Ente deve porsi come soggetto motore del lavoro nella città, anche attraverso l’organizzazione di formazione e riqualificazione dei giovani e dei lavoratori disoccupati, affinché questi possano auto-organizzarsi, e costituire soggetti partner dell’Ente Pubblico. Il Comune di Gorizia deve assumere un ruolo di coordinamento, anche attraverso la promozione di tavoli tecnici e di forme di democrazia partecipativa oltre all’istituzione di uffici e sportelli che possano informare e supportare i cittadini nella realizzazione dei propri progetti lavorativi e imprenditoriali. L’obiettivo di queste azioni è creare lavoratori coscienti del ruolo che possono avere nello svolgere servizi essenziali per i cittadini goriziani (pensiamo alla gestione delle mense scolastiche, degli asili nido, delle case di riposo, ma anche dei lavori di manutenzione e di messa in sicurezza degli edifici scolastici e in genere degli edifici e degli spazi pubblici), e a cui possa essere assicurata stabilità lavorativa per alcuni decenni.

Sostenere il commercio

Il progetto del futuro di Gorizia deve prevedere, finalmente, una pianificazione delle attività commerciali, che sia di ampio respiro (con una prospettiva pluriennale e non più solo mensile) e coordinata con gli altri settori, primo tra tutti la viabilità. In questo modo lo sviluppo delle realtà commerciali potrà essere veramente concreto e perseguire scelte consapevoli fatte dai tavoli di confronto tra enti, cittadini e parti sociali, sulla base di un progetto non limitato alla singola via o piazza, ma davvero di e per Gorizia.

Data l’attuale situazione generale del commercio, caratterizzato in Friuli Venezia Giulia da un’eccessiva presenza di centri commerciali sul territorio regionale, il fine principale dell’azione dell’Ente Locale deve essere volto ad incentivare l’insediamento di esercizi commerciali di qualità, utilizzando la leva fiscale e fondi mirati (sull’esempio del Progetto PISUS).

L’approvazione di un Piano del Commercio come necessario strumento per dare vitalità al settore principe dell’economia cittadina, ma anche per dare un quadro certo all’iniziativa privata, stimolandone gli investimenti e avendo come obiettivo la rivitalizzazione del centro storico e la sua attrattività verso una clientela extra-cittadina e transfrontaliera, e una più armonica diffusione delle attività commerciali sul territorio, nell’ottica di favorire la presenza di esercizi di prossimità – anche in considerazione dell’invecchiamento della popolazione e del favorire la mobilità ciclabile e pedonale – secondo l’approccio della città dei 15 minuti. L’aggregazione tra esercenti unita a incentivi all’apertura di attività può stimolare la rinascita di intere aree della città spingendo imprenditori del settore alberghiero a investire su Gorizia. Puntare sul concetto di Centro commerciale naturale, favorendo l’associazione e la collaborazione fra i commercianti, in particolare nelle iniziative di marketing e di attrazione dei consumatori dal territorio circostante. Il tessuto commerciale cittadino va rilanciato a partire dalle aree centrali (C.so Italia, C.so Verdi) per una “via dello shopping” che possa impegnare un turista per una mattinata o per una serata, senza dimenticare i rioni, dove le attività commerciali svolgono anche un ruolo sociale.

L’antico polo commerciale che fa capo al mercato coperto, che peraltro vanta una pregevole architettura, e al mercato all’ingrosso, che rappresenta una delle aree di peggior degrado nel centro della città, necessita di una ristrutturazione non più rinviabile nell’ottica di una rivisitazione del suo ruolo di traino del commercio.

Prendendo esempio dalle ristrutturazioni che si possono vedere in decine di città europee, il mercato coperto potrebbe diventare un centro non solo di vendita dei prodotti delle aziende agricole del territorio, ma anche sede di attività di somministrazione: le due tipologie potrebbero diventare vicendevolmente trainanti.

Devono essere valorizzati e sostenuti la nascita e lo sviluppo di nuove iniziative nel campo del turismo eno gastronomico. La bellezza del territorio, la ricca tradizione storica e culturale e la posizione tra mare e montagna devono sostenere queste attività. Proponiamo l’istituzione di un riconoscimento del Comune per le osterie tipiche e per i prodotti tipici di nicchia. Prevediamo la promozione del contesto cittadino per la valorizzazione del settore del commercio di Gorizia individuando asset strategici (Mercato Coperto, Valletta del Corno, Parco Coronini, Parco Isonzo, Piazza Vittoria, Castello, Castagnavizza, San Rocco…) in un ideale percorso di simboli anche turistici della città. P.zza Sant’Antonio, via Rastello, P.zza Vittoria, Piazza della Transalpina: il cuore storico di Gorizia come circuito enogastronomico per vivacizzare la città esaltando le eccellenze del Territorio.

Vanno perseguite tutte le possibilità di rilancio economico attraverso la promozione di attività del terziario avanzato, favorendo le nuove idee e valorizzando le iniziative dei giovani.

Le varie proposte culturali oltre ad ogni tipo di iniziativa volta ad attirare l’attenzione dei visitatori da altri paesi vanno promosse e sostenute. L’occasione offerta dal 2025 deve essere sfruttata per creare attività che abbiano una durata negli anni successivi.

È necessario infine il sostegno, assieme alle realtà associative culturali, sportive e ricreative, a eventi e manifestazioni che, attraverso la programmazione del Comune possano costituire un volano per lo sviluppo delle realtà goriziane.

Welfare, Politiche per l’inclusione, Istruzione 0-14

admin · Maggio 16, 2022 · Lascia un commento

Premessa

Nel considerare il settore del welfare e delle politiche sociali del comune di Gorizia, non si può prescindere dal fatto che lo stesso sia Ente Gestore del servizio sociale dei 15 comuni dell’ambito territoriale “Collio- Alto Isonzo”, quindi il Sindaco del Comune di Gorizia è anche il Presidente dell’assemblea dei Sindaci dell’Ambito, che è l’organo politico di governo deputato a dettare le linee politiche in materia di servizi sociali ed in sinergia con i Servizi Sanitari. Da ciò deriva la necessità di lavorare in stretta collaborazione con tutti gli altri 14 Comuni, per la programmazione e la gestione associata di servizi, interventi, prestazioni e progetti in materia di politiche sociali pubbliche e di welfare, nel rispetto della normativa statale e regionale e delle Linee Guida di indirizzo, da applicare a livello territoriale. Non si deve dimenticare, inoltre, che il Comune di Gorizia è, e deve essere protagonista, delle progettualità transfrontaliere del Gect, anche in materia di sanità e di politiche sociali, insieme ai Comuni di Nova Gorica e di Sempeter-Vrtojba, poiché ormai è assodato che sia le problematiche, sia le possibili risposte a esse, in termini sia preventivi che riparativi, abbiano uno spiccato respiro transfrontaliero. È necessario implementare concretamente, in un’ottica proattiva di prevenzione del disagio, anziché in un’ottica prevalentemente riparativa o emergenziale, il settore Welfare e i servizi ad esso collegati, con l’introduzione e l’applicazione della metodologia operativa del lavoro sociale di comunità e di rete. Ciò al fine di superare la frammentarietà degli interventi e di rispettare, attivare, promuovere e valorizzare tutte le soggettività presenti nei territori dei quartieri (associazionismo, volontariato, agenzie del terzo settore e del no profit), per stimolare l’autogestione delle singole comunità, partendo dalle risorse già presenti e creandone di nuove all’occorrenza. Va recuperata, inoltre, la cultura e il sapere pratico derivante dall’esperienza basagliana che a Gorizia ha avuto origine, facendola diventare luogo di studio, approfondimento, diffusione delle “buone pratiche” del fare salute di comunità. Attraverso la prosecuzione del progetto salute mentale del GECT GO il nostro territorio può diventare un’eccellenza unica nel campo dell’inclusione e del rispetto dei diritti delle persone con disturbo mentale e con fragilità.

Mettere al centro degli interessi dell’amministrazione comunale le politiche di welfare significa assicurare diritti e dignità a tutti i cittadini, in particolare a quelli più svantaggiati, per ridurre le diseguaglianze sociali e le discriminazioni di genere, riconoscendo così maggior valore alla comunità.

Cosa si può fare

Area minori, giovani e famiglie

  • Potenziare i servizi educativi extrascolastici, con servizi di doposcuola per favorire l’inclusione dei bambini e dei ragazzi, anche in rete con altre strutture esistenti sul territorio.
  • Istituire in collaborazione con le scuole un servizio educativo di strada per la prevenzione del disagio giovanile.
  • Riorganizzare il Punto Giovani e offrire disponibilità di spazi autogestiti.
  • Raccordarsi con società sportive, associazioni culturali, musicali, artistiche per attività di co-progettazione.
  • Attivare uno sportello di accompagnamento e orientamento per l’accesso ai servizi.
  • Ampliare l’offerta dei centri estivi.
  • Favorire il potenziamento ove possibile dei posti negli asili nido comunali.
  • Migliorare i servizi di trasporto scolastico, anche mediante la sottoscrizione di accordi di rete con i comuni limitrofi.
  • Garantire servizi di connessione Internet a tutte le scuole.
  • Avviare una sperimentazione di “Distretto famiglia” ovvero creare accordi tra enti, aziende pubbliche e private, offrendo servizi a sostegno delle famiglie con bambini.

Area adulti e disagio sociale

  • Favorire progetti di edilizia sociale.
  • Potenziare il servizio di accompagnamento educativo per adulti.
  • Implementare il lavoro sociale di comunità con iniziative di Microaree.
  • Intercettare il disagio sociale anche attraverso progetti di Microarea.
  • Nominare il Garante dei diritti civili dei detenuti, migliorare le condizioni di vita e di lavoro in carcere, inserimento socio-lavorativo per le persone dimesse dal carcere.

Area anziani e non autosufficienti

  • Favorire l’attivazione di condomini solidali e di co-housing, anche con attivazione del Portierato Sociale.
  • Elaborare una co-progettazione per l’invecchiamento attivo con società sportive, associazioni culturali, musicali, artistiche e altro.
  • Attivare una rete di servizi di trasporto per anziani, a supporto della mobilità in collaborazione con le associazioni di volontariato in particolare attuando il progetto “Trasporto facile” già in essere nella realtà giuliana.
  • Organizzare attività di formazione per l’alfabetizzazione informatica e/o sportelli di supporto per le pratiche burocratiche.
  • Attivare strutture di accoglienza diurna, al fine di prevenire l’istituzionalizzazione in particolare delle persone affette da Alzheimer e patologie neurodegenerative.

Area disabilità

  • Predisporre tavoli tematici di co-progettazione con associazioni di volontariato, culturali, musicali, artistiche, sportive.
  • Realizzare il piano di accessibilità (PEBA Piano Eliminazione Barriere Architettoniche) in linea con le indicazioni della Consulta Regionale delle Associazioni delle persone con Disabilità e loro famiglie.
  • Potenziare il servizio di assistenza domiciliare in supporto alle famiglie.
  • Favorire esperienze di co-housing per persone con disabilità psichica.
  • Elaborare il progetto individuale di vita (Centri diurni in co-progettazione con altri enti presenti sul territorio, con la regia comunale) potenziando anche il servizio di integrazione al lavoro per ragazzi disabili (+ 18) in collaborazione con il Cisi.

Strutture comunali con finalità sociali

Potenziare e coordinare in collaborazione con il privato sociale servizi quali dormitorio, alloggi comunali di emergenza, centro diurno a bassa soglia e mensa.

Condizione femminile

  • Redigere il bilancio di genere per sostenere programmi di intervento volti a promuovere pari pportunità, in un’ottica di riequilibrio fra i ruoli di uomo e donna nella famiglia, nella comunità e nella società.
  • Istituire il Tavolo Comunale per le politiche di parità allo scopo di promuovere e realizzare, con modalità partecipative, politiche di pari opportunità e in particolare quelle inerenti la piena integrazione delle donne nella vita politica, economica, sociale e culturale della città e la prevenzione della violenza di genere.
  • Promuovere corsi formativi, anche in collaborazione con la consulta degli studenti e in sinergia con le associazioni presenti nel territorio, volti a contrastare gli stereotipi di genere, per un uso responsabile dell’immagine femminile e maschile e prevenire la violenza sulle donne.

Impresa culturale dedicata ai giovani cittadini da 0 a 14 anni

Nell’ottica di una strategia complessiva di rigenerazione urbana (in questo caso edilizia scolastica), culturale, sociale ed economica della città, rendere fruibili nuovi spazi, mettere in sicurezza strutture già esistenti, ristrutturare e riqualificare edifici e contenitori per migliorare l’offerta agli studenti, alle famiglie, ai cittadini tutti, fin dall’inizio del loro ingresso e percorso nella collettività, da 0 a 14 anni (asili nido e servizi integrativi, comprese le sezioni primavera, scuole per l’infanzia ecc.).

Nell’ottica di formare cittadini e cittadine attivi e partecipi, consapevoli dei loro diritti e dei loro doveri, di diffondere i valori della Costituzione e quelli dell’integrazione europea previsti dal MIUR per l’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione fin da bambini, sostenere le iniziative scolastiche, previste dai programmi Ministeriali, riguardanti l’argomento per far comprendere loro l’esatta funzione dei servizi che il territorio mette a disposizione del cittadino. 

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