
Premessa
Gorizia deve ritrovare il suo ruolo di punto di riferimento nel contesto dell’ex Provincia di Gorizia. Ciò significa uscire dall’isolamento, non attraverso una continua rivendicazione di ruoli o servizi sistematicamente trasferiti altrove, ma con una consapevolezza del proprio ruolo unico e decisivo. Occorre, quindi, un nuovo slancio creativo che consenta ottime e costruttive relazioni, regionali e internazionali, con i capoluoghi e gli altri comuni vicini del Friuli-Venezia Giulia e della Slovenia. Gorizia deve interpretare un ruolo propositivo, di sviluppo e nel contempo di collegamento e coordinamento con tutti i soggetti sul territorio.
Azioni prioritarie
- Proporre e promuovere una realtà istituzionale – per esempio una libera unione o un’associazione di Comuni – che sostituisca la rimpianta Provincia e coinvolga tutte le comunità delle due aree monfalconese e goriziana, oltre ai Comuni della Bassa Friulana un tempo sotto territorio austro-ungarico.
- Istituire una delega specifica per il dialogo con le plurali realtà di ricerca sociale, storiografica e di esperienza religiosa presenti sul territorio.
- Coordinare l’integrazione nel tessuto cittadino delle realtà universitarie di Trieste e Udine sul territorio.
- Riconfermare e rafforzare il GECT/EZTS ampliandone le funzioni, affinché colleghi stabilmente le amministrazioni transfrontaliere.
- Istituire un ufficio dedicato alla ricerca delle opportunità, in particolare europee, per progetti di ampio respiro, in collegamento costante con il GECT/EZTS.
- Verificare la possibilità di un allargamento dell’area di collaborazione transfrontaliera, oltre che ai comuni di Nova Gorica e Šempeter-Vrtojba, già legati con il GECT/EZTS, anche agli altri della Vipavska dolina e della dolina Soče e del Collio.
- Istituire contatti sistematici fra i Comuni del GECT/EZTS con incontri annuali dei rispettivi consigli comunali, favorendo così la reciproca conoscenza e una più stretta collaborazione, anche con commissioni comunali miste politico-amministrative, già esistenti in passato, con un ruolo di collegamento e coordinamento tra tutti gli uffici dei Comuni.
- Proporre un ufficio stampa comune per la promozione delle iniziative comuni, internazionale e bilingue, tra Gorizia e Nova Gorica.
- Sollecitare e sostenere, attraverso una specifica delega, la creazione un tavolo di concertazione comune, tra sloveni e italiani, per favorire le diverse categorie produttive.
- Favorire la generalizzazione della conoscenza delle rispettive lingue con intese reciproche, anche tra gli uffici scolastici competenti.
- Costituire un Laboratorio internazionale di pace e giustizia di Gorizia e Nova Gorica. I corsi universitari di scienze diplomatiche potrebbero essere i promotori di dialoghi tra i Paesi che stanno vivendo crisi quando non guerre, invitando e ospitando le loro delegazioni.
- Definire, insieme a Nova Gorica, la strategia riguardante la mobilità transfrontaliera, valorizzando le linee e i mezzi di trasporto pubblici.
Società partecipate
- Definire i contorni del sistema Gorizia, esercitando il ruolo guida anche nei confronti dei soggetti comproprietari delle società partecipate nei diversi settori di competenza: rifiuti, acqua, TPL, aeroporto, SDAG.
- Rafforzare le competenze dei Consigli di Amministrazione con la nomina di persone preparate e selezionate nella massima trasparenza, esercitando pienamente il ruolo di organismo di controllo.
- Concertare il piano di sviluppo aziendale di Isontina Ambiente, partecipata da tutti i Comuni del territorio, secondo i principi europei dell’economia circolare relativi alla tariffa puntale, alla raccolta differenziata spinta, all’apertura di centri di riuso.
- Garantire, anche nell’ambito di Irisacqua, il principio dell’acqua bene pubblico, evitando ogni forma di privatizzazione.
- Progettare e attuare la “bicipolitana” fra le due città, idea innovativa a favore della salute dei cittadini e dell’attrattiva turistica, inserita nell’ambito del più vasto “biciplan” regionale e del sistema delle ciclabili della Slovenia, Carso, Collio.
Azioni da avviare a breve-medio-lungo termine
- Sostenere il rilancio dell’aeroporto di Via Trieste, anche con interventi strutturali, valutando tutte le possibili soluzioni finanziarie e gestionali.
- Per quanto riguarda la SDAG, attualmente partecipata al 100% dal Comune, è necessario definire una sua strada di sviluppo, ad es. in sinergia con l’area transfrontaliera e in collaborazione con l’Autorità Portuale di Trieste.
- Partecipare alla rete di relazioni logistiche (nave/treno/gomma) già esistenti o in fase di sviluppo tra i porti dell’Alto Adriatico, della Slovenia e della Croazia.
- Partecipazione attiva allo studio e al potenziamento delle linee ferroviarie sud-nord ed est-ovest, anche al fine di creare un grande centro logistico complementare a quello di Fernetti, in una sinergia dalle evidenti ricadute positive non soltanto economiche, ma anche ecologiche e ambientali.
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