Premessa
Salute, ambiente, clima, sviluppo urbano e territoriale, questione energetica, sostenibilità, sono tutte tematiche tra loro strettamente correlate, che devono necessariamente caratterizzare una visione ampia della programmazione amministrativa. A puro titolo di esempio si richiama l’impegno verso la transizione ecologica e le fonti energetiche alternative e rinnovabili, contribuendo così al contrasto della crisi climatica, in sinergia con i processi già attivati a Nova Gorica.
Il diritto alla salute

Il tema della salute deve essere affrontato con approccio olistico “One Health”, ossia un modello sanitario basato sull’integrazione di discipline diverse, antico e al contempo attuale, che si basa sul riconoscimento che la salute umana, la salute animale e la salute dell’ecosistema siano legate indissolubilmente. Infatti tra i determinanti della salute i servizi sanitari incidono molto poco rispetto ai determinanti di salute non sanitari (es. inquinamento ambientale, stili di vita, ecc.), pertanto è necessario ridurre i fattori di rischio e promuovere stili di vita sani, mediante la realizzazione di contesti che promuovono salute. Il Sindaco è istituzionalmente responsabile della salute dei cittadini. Pertanto il Comune deve farsene carico sotto diversi aspetti. Deve prevenire i rischi dovuti ad un ambiente insalubre, contrastando ogni forma di inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo; deve favorire stili di vita che migliorino la salute, promuovendo l’attività fisica, l’uso della bicicletta e gli spostamenti a piedi, nonché l’abitudine a un’alimentazione sana ed ecosostenibile; deve favorire l’associazionismo e le relazioni interpersonali come fonte di benessere psico-fisico delle persone. L’attenzione alla salute umana e ambientale deve permeare tutte le politiche e le attività nelle quali è coinvolta l’amministrazione comunale.
L’emergenza climatica è la più importante sfida per l’ambiente e la salute umana dei prossimi decenni. La Commissione Europea si è posta l’obiettivo di avviare percorsi di innovazione verso la neutralità climatica entro il 2030, selezionando 100 città intelligenti a impatto climatico zero entro il 2030, tra le quali 9 città italiane. A livello nazionale molte città hanno già aderito all’iniziativa “Patto dei sindaci per il clima e l’energia”. Riteniamo che sia necessario porsi l’obiettivo, a tendere, di riduzione dell’emissione di gas serra al 50% nel corso del mandato, attraverso progetti di produzione di energia rinnovabile, riduzione dell’utilizzo di combustibili fossili, riduzione del traffico veicolare, riforestazione urbana, ecc. L’attenzione al clima deve essere posta in tutte le attività e iniziative messe in atto dal comune di Gorizia.
- Con l’Azienda Sanitaria deve esserci un rapporto di costante dialogo e scambio di dati e informazioni, all’interno del quale il Comune ha il compito di tutelare gli interessi dei cittadini. Il Comune deve farsi portavoce dei disagi causati dalla drastica riduzione, operata negli ultimi 15 anni, dei servizi pubblici nel settore della salute.
- È necessario esercitare un ruolo attivo nei confronti dell’Azienda Sanitaria e della programmazione delle scelte in ambito sanitario, anche mediante apposite conferenze di servizi, nonché effettuando una verifica periodica dei principali indicatori di salute (ad es.: mappatura e bonifica amianto, riduzione dei tempi di attesa per le prestazioni, attività di prevenzione).
- Deve essere garantita l’omogeneità e la prossimità dell’offerta territoriale dei servizi sanitari in particolare quelli a bassa complessità e a elevata domanda. Devono essere sviluppati i servizi territoriali, in grado di fornire un’efficace assistenza domiciliare, anche in sinergia con l’Azienda Sanitaria.
- Il Comune deve farsi carico di un adeguato sistema di trasporti per il raggiungimento delle sedi ospedaliere per i pazienti disabili, fragili, anziani, analogamente a quanto già in essere nell’area giuliana.
- In tema di salute/sanità Gorizia deve cercare alleanze nei territori limitrofi, riconoscendone la dignità e il diritto ad avere voce in capitolo, utilizzando tutte le forme di rappresentanza attiva (es. Conferenza dei Sindaci) per dialogare con l’Azienda Sanitaria e il Distretto Alto Isontino.
- Le strutture sanitarie e assistenziali rimaste a Gorizia vanno sostenute e potenziate, respingendo ogni tentativo di cancellazione o spostamento in altre sedi anche sollecitando il loro ripristino. L’accesso alle strutture specialistiche a elevata tecnologia non presenti localmente deve essere garantito ai cittadini grazie a percorsi assistenziali che ne favoriscano la piena fruizione.
- La sanità transfrontaliera va proposta e realizzata concretamente. Oltre alle strutture sanitarie che devono collaborare e ove possibile integrarsi, va posta ogni attenzione a problemi socio assistenziali relativi a tutte le forme di fragilità.
- È necessario garantire il diritto fondamentale alla salute attraverso una sanità pubblica capace di rispondere ai bisogni di tutti i cittadini, anche quelli delle fasce sociali più in difficoltà, con servizi di qualità, efficaci, agevolmente accessibili da tutti e in tempi rapidi e certi, senza lunghe liste di attesa.
- È fondamentale semplificare l’accesso all’intera offerta dei servizi presenti nel territorio transfrontaliero, riducendo al minimo i vincoli di tipo burocratico (CUP transfrontaliero).
- Il Comune si deve fare promotore di interventi di promozione della salute e di informazione su temi come ad esempio l’alimentazione, l’attività fisica, lo stile di vita sano. Deve promuovere le pratiche sportive degli adulti per esempio attraverso convenzioni a costo sociale per il rilascio delle opportune certificazioni.
Una città dove vivere bene

- Sostenere l’invecchiamento attivo. A volte invecchiare presenta dolorose fragilità nel qual caso devono essere offerti una serie di servizi come centri diurni per l’inclusione sociale delle persone anziane e per persone con decadimento cognitivo (es. Alzheimer), servizi assistenziali e riabilitativi domiciliari (es. progetto Erica, attività fisica adattata), servizi di trasporto, reti di sostegno alle famiglie, varie forme di “silver cohousing” cioè nuove modalità di condivisione abitativa per contrastare l’istituzionalizzazione forzata, utilizzando al meglio le possibilità offerte dalle vigenti leggi nazionali e regionali.
- Guardare alla vecchiaia e all’invecchiamento attivo in termini positivi, come investimento sociale e non solo o non più come costo pubblico, e riconsegnare alle persone anziane un protagonismo sociale che può rivelarsi una risorsa preziosa per la comunità. Perché ciò si realizzi una buona amministrazione comunale deve realizzare per l’anziano un sistema integrato di opportunità di esercitare in modo attivo il proprio impegno sociale, mettere a beneficio della comunità il suo sapere esperienziale e professionale in un’ottica di scambio e di solidarietà intergenerazionale.
- Necessità di adottare nuove strategie di intercettazione del bisogno e di sviluppo di comunità attraverso l’impiego di strumenti già sperimentati, quali ad esempio i servizi di prossimità (vedi l’esperienza delle microaree a Trieste), in sinergia con l’Azienda Sanitaria, l’ATER, il terzo settore e le associazioni di volontariato.
- Garantire, rilanciare e ampliare le attività dell’Università della Terza Età.
- Utilizzare una “moneta complementare” per facilitare lo scambio di beni materiali e non (ad es. la banca del tempo), il cosiddetto “baratto”, anche per favorire un clima di fiducia verso il prossimo e la solidarietà nella comunità.
- Realizzare il PEBA (Piano eliminazione barriere architettoniche) e percorsi tattiloplantari a uso di non vedenti e ipovedenti.
- Realizzare spazi ricreativi e percorsi cittadini e transfrontalieri pedonabili e ciclabili (bike sharing transfrontaliero), fruibili per attività fisica diffusa e momenti di socialità. Ripristinare il servizio di autobus transfrontalieri e incrementare le corse. I percorsi devono essere sicuri, collegati a rete tra loro anche tramite mezzi pubblici ecologici e con i luoghi significativi per la comunità (es. piazze, parchi, ecc.).
- Creare una rete tra associazioni e professionisti che si occupano di problematiche non sanitarie delle persone fragili (es. oncologiche) in un’ottica olistica per fornire una cura alla persona mirata ai bisogni extra sanitari.
Ambiente

- Avviare una pianificazione congiunta di area vasta, sia nell’ambito del GECT (Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale) che dell’EDR (Ente di Decentramento Regionale).
- Attuare una revisione del Piano Regolatore Generale Comunale, mirando in particolare al raggiungimento graduale dell’obiettivo zero consumo di suolo, a riqualificare le aree confinarie e periferiche, a potenziare e migliorare le aree verdi (a partire dal parco Basaglia, dal colle del Castello, dal parco di Piuma e Calvario, dalla zona Casermette), a riconnettere e valorizzare le aree semicentrali e periferiche. Ripristinare le essenze arboree abbattute in città.
- Perseguire l’obiettivo “rifiuti zero” attraverso una trasformazione della produzione, della distribuzione e dei consumi dei beni ispirata al principio dell’economia circolare. Favorire il recupero e il riuso di materia prima secondaria (es. abiti usati, vecchi mobili, vetro ecc.) per il loro riciclo e riutilizzo.
- Razionalizzare e ammodernare gli impianti esistenti di ISA Ambiente con nuova attenzione sul recupero energetico; cercando di promuovere un accordo transfrontaliero di collaborazione con Nova Gorica.
- Migliorare la gestione transfrontaliera del bacino idrico dell’Isonzo-Soča.
- Favorire un’attività di controllo del territorio, ad esempio in ambito di quartiere, per contrastare l’abbandono di rifiuti, anche mediante l’installazione di foto-trappole.
- Salute animale e umana: il ruolo favorevole degli animali da affezione per il benessere è da tempo riconosciuto. È necessario promuovere l’educazione ambientale e sanitaria per i proprietari di animali d’affezione, prevedendo un eventuale sostegno ai meno abbienti per il mantenimento dei loro animali.
- Introdurre il bilancio ambientale.
- Realizzare e approvare un regolamento comunale per la tutela e la gestione del verde urbano, pubblico e privato, favorendo lo sviluppo della biodiversità e il mantenimento o reintroduzione delle specie autoctone.
- Favorire le forme di cittadinanza attiva (“smart community”) rilanciando strumenti di democrazia diretta (referendum propositivo e abrogativo, delibera di iniziativa popolare, bilancio partecipativo…), da introdurre nello Statuto comunale, e adottando un “Regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura, la gestione condivisa e la rigenerazione dei beni comuni urbani”, strumento già presente in diverse città italiane, finalizzato a garantire patti tra l’amministrazione comunale e i cittadini per il riuso di aree ed edifici abbandonati, in particolare da parte dei giovani.
- Proteggere e incentivare, anche tramite campagne di sensibilizzazione, l’uso dell’acqua pubblica quale bene comune, in collaborazione con Nova Gorica, evitando il consumo di plastica monouso.
- Il pianeta non può vivere senza api: dare la possibilità agli apicoltori di avere in comodato d’uso gratuito dal comune i terreni di sua proprietà per sviluppare l’apicoltura. Seminare in luoghi adatti specie floreali in grado di attirare api per incrementarne il numero, creare un alveare didattico.
- Contrastare la diffusione delle specie infestanti, in particolare nelle aree verdi, con modalità ecosostenibili.
Smart city

Il termine “smart city” è difficilmente traducibile con una sola parola, ma viene usato per sottintendere l’uso della tecnologia con obiettivi legati al benessere di città e persone, in tanti ambiti di intervento ma un’unica strategia, la sostenibilità ambientale e la necessità di coinvolgere i cittadini, aumentando il benessere della città e migliorando la qualità della vita delle persone sfruttando le tecnologie esistenti. Si tratta di puntare allo sviluppo di una nuova identità sociale, economica e culturale della città, attraverso un rinnovato dialogo con le aree limitrofe e le loro risorse, al fine di valorizzarle nell’ambito di una scala territoriale superiore, attraverso strategie che riguardino la competitività, il capitale umano e sociale, le vocazioni manifatturiere e la dimensione ambientale e turistica, dei trasporti e dei servizi alle persone.
Gli spazi della città
- Il nuovo Piano Regolatore sosterrà la rigenerazione dello spazio urbano di Gorizia. Il Piano Regolatore Generale Comunale di Gorizia (PRGC) risale a più di vent’anni fa, redatto in un contesto molto diverso da quello attuale, ed è stato oggetto di più di quaranta varianti. È quindi necessaria una programmazione urbanistica che favorisca l’insediamento (preferenziale ed agevolato) di attività produttive pulite e sostenibili, il recupero delle aree dismesse e inutilizzate, la preservazione degli spazi verdi, il ricongiungimento urbanistico di Gorizia e Nova Gorica valorizzando le aree lungo il confine.
- Stop al consumo di suolo, censimento delle aree dismesse, «master plan» per il recupero e la rinaturalizzazione delle aree non più riedificabili e riqualificazione delle aree rinaturalizzate, aggiornare il regolamento comunale per la tutela del verde urbano pubblico e privato per l’amministrazione comune dei beni condivisi, secondo il modello del laboratorio LABSUS (laboratori di sussidiarietà di cittadini attivi e autonomi), cui hanno già aderito 240 città e comuni italiani: un protocollo per la gestione di zone della città coinvolgimento di cittadini, volontariato, terzo settore, relativamente alla cura del verde, degli edifici e delle zone degradate, secondo la logica dei beni comuni.
- Completare il recupero ambientale della valletta del Corno sino all’Isonzo (corridoio naturalistico/ecologico e quindi non solo in funzione dei cittadini), al fine di riconnettere e valorizzare le aree semicentrali e periferiche.
- Creazione di parcheggi scambiatori integrati con possibilità di noleggio biciclette normali e a pedalata assistita, con un sistema semplice e fruibile da tutti, in modo da ridurre e disincentivare il traffico in centro.
- Aree camper da attrezzare con servizi (energia, scarico carico, container, bagni, acqua, ecc.), aumentando anche gli stalli a uso dei residenti.
Muoversi in città

- Aggiornamento generale e attuazione del Piano Urbano del Traffico (PUT) in vigore, che va affiancato da quelli per la mobilità integrata (ciclabile, pedonale e del trasporto pubblico locale), anche al fine di favorire gli spostamenti a piedi e in bicicletta (cfr. biciplan).
- Ottenere una riduzione delle emissioni inquinanti provenienti dai veicoli con combustibili fossili, eliminando il traffico pesante dalle aree urbane; disincentivando l’uso dell’automobile privata a favore di quello dei mezzi pubblici e delle modalità di spostamento alternative e leggere.
- Ampliamento delle aree pedonali.
- Realizzazione di interventi di moderazione della velocità, con dissuasori, e di marciapiedi, soprattutto nelle aree periferiche, nonché messa in sicurezza degli attraversamenti pedonali, anche mediante l’impiego di nuove tecnologie digitali.
- Realizzazione di una bicipolitana capillare.
- Maggiore sviluppo e nuovi vantaggi per la diffusione del bike sharing, con punti di prelievo/consegna più diffusi ed un sistema di più agevole e pratico utilizzo, sia per i goriziani che per i turisti.
- Piano per il raggiungimento dell’autonomia energetica del Comune (con riduzione dei relativi costi); anche per un miglioramento nell’erogazione dei servizi (es.: illuminazione led telecontrollata).
- Favorire la creazione di. Comunità Energetiche Rinnovabili – CER e di Comunità Energetiche Rinnovabili e Solidali – CERS.
- Miglioramento della gestione dei RSU – rifiuti solidi urbani, con la revisione degli incentivi.
- Adesione al nuovo Patto dei Sindaci per il Clima e l’Energia e impegno a redigere il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima (PAESC) entro due anni dalla suddetta adesione
Lascia un commento