Premessa
Nel considerare il settore del welfare e delle politiche sociali del comune di Gorizia, non si può prescindere dal fatto che lo stesso sia Ente Gestore del servizio sociale dei 15 comuni dell’ambito territoriale “Collio- Alto Isonzo”, quindi il Sindaco del Comune di Gorizia è anche il Presidente dell’assemblea dei Sindaci dell’Ambito, che è l’organo politico di governo deputato a dettare le linee politiche in materia di servizi sociali ed in sinergia con i Servizi Sanitari. Da ciò deriva la necessità di lavorare in stretta collaborazione con tutti gli altri 14 Comuni, per la programmazione e la gestione associata di servizi, interventi, prestazioni e progetti in materia di politiche sociali pubbliche e di welfare, nel rispetto della normativa statale e regionale e delle Linee Guida di indirizzo, da applicare a livello territoriale. Non si deve dimenticare, inoltre, che il Comune di Gorizia è, e deve essere protagonista, delle progettualità transfrontaliere del Gect, anche in materia di sanità e di politiche sociali, insieme ai Comuni di Nova Gorica e di Sempeter-Vrtojba, poiché ormai è assodato che sia le problematiche, sia le possibili risposte a esse, in termini sia preventivi che riparativi, abbiano uno spiccato respiro transfrontaliero. È necessario implementare concretamente, in un’ottica proattiva di prevenzione del disagio, anziché in un’ottica prevalentemente riparativa o emergenziale, il settore Welfare e i servizi ad esso collegati, con l’introduzione e l’applicazione della metodologia operativa del lavoro sociale di comunità e di rete. Ciò al fine di superare la frammentarietà degli interventi e di rispettare, attivare, promuovere e valorizzare tutte le soggettività presenti nei territori dei quartieri (associazionismo, volontariato, agenzie del terzo settore e del no profit), per stimolare l’autogestione delle singole comunità, partendo dalle risorse già presenti e creandone di nuove all’occorrenza. Va recuperata, inoltre, la cultura e il sapere pratico derivante dall’esperienza basagliana che a Gorizia ha avuto origine, facendola diventare luogo di studio, approfondimento, diffusione delle “buone pratiche” del fare salute di comunità. Attraverso la prosecuzione del progetto salute mentale del GECT GO il nostro territorio può diventare un’eccellenza unica nel campo dell’inclusione e del rispetto dei diritti delle persone con disturbo mentale e con fragilità.
Mettere al centro degli interessi dell’amministrazione comunale le politiche di welfare significa assicurare diritti e dignità a tutti i cittadini, in particolare a quelli più svantaggiati, per ridurre le diseguaglianze sociali e le discriminazioni di genere, riconoscendo così maggior valore alla comunità.
Cosa si può fare
Area minori, giovani e famiglie

- Potenziare i servizi educativi extrascolastici, con servizi di doposcuola per favorire l’inclusione dei bambini e dei ragazzi, anche in rete con altre strutture esistenti sul territorio.
- Istituire in collaborazione con le scuole un servizio educativo di strada per la prevenzione del disagio giovanile.
- Riorganizzare il Punto Giovani e offrire disponibilità di spazi autogestiti.
- Raccordarsi con società sportive, associazioni culturali, musicali, artistiche per attività di co-progettazione.
- Attivare uno sportello di accompagnamento e orientamento per l’accesso ai servizi.
- Ampliare l’offerta dei centri estivi.
- Favorire il potenziamento ove possibile dei posti negli asili nido comunali.
- Migliorare i servizi di trasporto scolastico, anche mediante la sottoscrizione di accordi di rete con i comuni limitrofi.
- Garantire servizi di connessione Internet a tutte le scuole.
- Avviare una sperimentazione di “Distretto famiglia” ovvero creare accordi tra enti, aziende pubbliche e private, offrendo servizi a sostegno delle famiglie con bambini.
Area adulti e disagio sociale

- Favorire progetti di edilizia sociale.
- Potenziare il servizio di accompagnamento educativo per adulti.
- Implementare il lavoro sociale di comunità con iniziative di Microaree.
- Intercettare il disagio sociale anche attraverso progetti di Microarea.
- Nominare il Garante dei diritti civili dei detenuti, migliorare le condizioni di vita e di lavoro in carcere, inserimento socio-lavorativo per le persone dimesse dal carcere.
Area anziani e non autosufficienti

- Favorire l’attivazione di condomini solidali e di co-housing, anche con attivazione del Portierato Sociale.
- Elaborare una co-progettazione per l’invecchiamento attivo con società sportive, associazioni culturali, musicali, artistiche e altro.
- Attivare una rete di servizi di trasporto per anziani, a supporto della mobilità in collaborazione con le associazioni di volontariato in particolare attuando il progetto “Trasporto facile” già in essere nella realtà giuliana.
- Organizzare attività di formazione per l’alfabetizzazione informatica e/o sportelli di supporto per le pratiche burocratiche.
- Attivare strutture di accoglienza diurna, al fine di prevenire l’istituzionalizzazione in particolare delle persone affette da Alzheimer e patologie neurodegenerative.
Area disabilità

- Predisporre tavoli tematici di co-progettazione con associazioni di volontariato, culturali, musicali, artistiche, sportive.
- Realizzare il piano di accessibilità (PEBA Piano Eliminazione Barriere Architettoniche) in linea con le indicazioni della Consulta Regionale delle Associazioni delle persone con Disabilità e loro famiglie.
- Potenziare il servizio di assistenza domiciliare in supporto alle famiglie.
- Favorire esperienze di co-housing per persone con disabilità psichica.
- Elaborare il progetto individuale di vita (Centri diurni in co-progettazione con altri enti presenti sul territorio, con la regia comunale) potenziando anche il servizio di integrazione al lavoro per ragazzi disabili (+ 18) in collaborazione con il Cisi.
Strutture comunali con finalità sociali
Potenziare e coordinare in collaborazione con il privato sociale servizi quali dormitorio, alloggi comunali di emergenza, centro diurno a bassa soglia e mensa.
Condizione femminile

- Redigere il bilancio di genere per sostenere programmi di intervento volti a promuovere pari pportunità, in un’ottica di riequilibrio fra i ruoli di uomo e donna nella famiglia, nella comunità e nella società.
- Istituire il Tavolo Comunale per le politiche di parità allo scopo di promuovere e realizzare, con modalità partecipative, politiche di pari opportunità e in particolare quelle inerenti la piena integrazione delle donne nella vita politica, economica, sociale e culturale della città e la prevenzione della violenza di genere.
- Promuovere corsi formativi, anche in collaborazione con la consulta degli studenti e in sinergia con le associazioni presenti nel territorio, volti a contrastare gli stereotipi di genere, per un uso responsabile dell’immagine femminile e maschile e prevenire la violenza sulle donne.
Impresa culturale dedicata ai giovani cittadini da 0 a 14 anni
Nell’ottica di una strategia complessiva di rigenerazione urbana (in questo caso edilizia scolastica), culturale, sociale ed economica della città, rendere fruibili nuovi spazi, mettere in sicurezza strutture già esistenti, ristrutturare e riqualificare edifici e contenitori per migliorare l’offerta agli studenti, alle famiglie, ai cittadini tutti, fin dall’inizio del loro ingresso e percorso nella collettività, da 0 a 14 anni (asili nido e servizi integrativi, comprese le sezioni primavera, scuole per l’infanzia ecc.).
Nell’ottica di formare cittadini e cittadine attivi e partecipi, consapevoli dei loro diritti e dei loro doveri, di diffondere i valori della Costituzione e quelli dell’integrazione europea previsti dal MIUR per l’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione fin da bambini, sostenere le iniziative scolastiche, previste dai programmi Ministeriali, riguardanti l’argomento per far comprendere loro l’esatta funzione dei servizi che il territorio mette a disposizione del cittadino.
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